Approvato il DDL Valditara: voto in condotta
Con il Disegno di legge “Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati” approvato in via definitiva dal Senato ieri 25 settembre 2024 sono state apportate modifiche al Decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62.
Di seguito un riassunto delle modificazioni apportate.
Per la scuola primaria: a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, la valutazione periodica e finale degli apprendimenti, ivi compreso l’insegnamento di educazione civica, delle alunne e degli alunni delle classi della scuola primaria è espressa collegialmente dai docenti con giudizi sintetici correlati alla descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti (ottimo, buono, discreto, sufficiente, insufficiente). Sempre nella scuola primaria la valutazione del comportamento dell’alunna e dell’alunno è espressa collegialmente dai docenti con un giudizio sintetico riportato nel documento di valutazione.
Per la scuola secondaria di primo grado: la valutazione del comportamento è espressa in decimi, fermo restando quanto previsto dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249.
Corso di preparazione concorso docenti scuola primaria e secondaria 2024
Prepararsi per tempo in attesa dell'uscita dei nuovi bandi!
Corso on line in modalità webinar di preparazione al concorso per gli aspiranti docenti della scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado, finalizzato al superamento della prova scritta e della prova orale.
Sono previsti 15 Webinar per complessive 30 ore di preparazione, con esercitazioni e simulazione delle prove - Costo del corso 150,00 euro
Obiettivi del Corso
Viaggi di istruzione 2024-2025 affidamento dei servizi di programmazione, organizzazione ed esecuzione dei viaggi di istruzione, stage linguistici e scambi culturali
Facendo seguito alla nota del Presidente dell’ANAC del 27 febbraio 2024, prot. n. 1345 in vista della imminente scadenza del termine del 30 settembre 2024 - fino al quale il sistema di qualificazione è derogato per le Istituzioni scolastiche ed educative che affidano servizi relativi a viaggi di istruzione, il Ministero avvia con la presente nota una ricognizione relativa al numero di Istituzioni scolastiche ed educative che intendono procedere, per l’anno scolastico 2024/2025, all’affidamento dei servizi in oggetto (Avvio della rilevazione in tema di affidamento di servizi di programmazione, organizzazione ed esecuzione dei viaggi di istruzione, stage linguistici e scambi culturali di importo superiore alla soglia di rilevanza europea – A.S. 2024/2025) per importi di valore pari o superiore a € 140.000,00, IVA esclusa, al fine di individuare possibili modalità di supporto nei confronti delle Istituzioni medesime. Per la suddetta finalità, si invitano le Istituzioni scolastiche ed educative alla compilazione del questionario di rilevazione, disponibile al seguente percorso: https://forms.office.com/e/tc7mKyCivf
La rilevazione sarà attiva a partire dal 10/09/2024 e fino al 20/09/2024 e saranno acquisiti esclusivamente i dati inseriti dalle Istituzioni scolastiche e validati dal Dirigente scolastico. Per accedere alla rilevazione e certificare l’identità dell’Istituto compilatore, sarà richiesto di inserire l’account di posta elettronica istituzionale (cod. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.) e la relativa password.
Si ricorda che, in caso di quesiti su tematiche amministrativo-contabili, è possibile richiedere assistenza tramite l’Help Desk Amministrativo-Contabile – HDAC al percorso: “Applicazioni SIDI - > Gestione Finanziario-Contabile – Help Desk Amministrativo Contabile”.
TAR riammette bambino con Q.I. di 130 che è stato bocciato in seconda media
Il Tar Veneto accoglie il ricorso della famiglia e ammette alla classe terza un bambino di dodici anni con un quoziente intellettivo pari a 130 che è stato bocciato in seconda media con la motivazione di "basso rendimento".
Sono state violate la direttiva Miur 27/12/12 (STRUMENTI D’INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA) e la nota del Ministero del 2019 (Nota Ministeriale n. 562 – Alunni con bisogni educativi speciali. Chiarimenti per alunni e studenti ad alto potenziale intellettivo): "In base alle segnalazioni ricevute dalle scuole e alle comunicazioni scientifiche dei settori accademici di riferimento, emerge come fra la popolazione scolastica siano presenti bambini ad alto potenziale intellettivo, definiti Gifted children in ambito internazionale. A seguito dell' emanazione della Direttiva 27.12.2012, molte istituzioni scolastiche hanno considerato tali alunni e studenti nell' ambito dei Bisogni Educativi Speciali. Tale prassi, assolutamente corretta, attua la prospettiva della personalizzazione degli insegnamenti, la valorizzazione degli stili di apprendimento individuali e il principio di responsabilità educativa. Anche in questo caso la strategia da assumere è rimessa alla decisione dei Consigli di Classe o Team Docenti della primaria che, in presenza di eventuali situazioni di criticità con conseguenti manifestazioni di disagio, possono adottare metodologie didattiche specifiche in un'ottica inclusiva, sia a livello individuale sia di classe, valutando l'eventuale convenienza di un percorso di personalizzazione formalizzato in un PDP."
FARE L'INSEGNANTE N. 1 SETTEMBRE 2024
La collegialità docente: l’arte di porsi delle domande e la scienza di costruirsi le risposte
Abbiamo deciso di dedicare questo numero della rivista, il primo del nuovo anno scolastico, alle tecnologie che non possiamo, a mio avviso, definire più come “nuove”, perché in continua e imprevedibile evoluzione e mutazione.
TEMI E PROBLEMI DI SCUOLA: l’attualità
Intelligenza artificiale: una galassia di possibilità per la progettazione didattica
Pier Paolo Tarsi
Educare alla cittadinanza digitale, ieri, oggi e domani
Andrea Porcarelli
EDITORIALE FARE L'INSEGNANTE N. 1 SETTEMBRE 2024
Editoriale di Ivana Summa
Abbiamo deciso di dedicare questo numero della rivista, il primo del nuovo anno scolastico, alle tecnologie che non possiamo, a mio avviso, definire più come “nuove”, perché in continua e imprevedibile evoluzione e mutazione. Infatti, il nuovo è una categoria troppo elastica (quanto dura il nuovo? E che succede del vecchio?) e, in un certo senso, troppo rigida ed angusta se ci si riferisce alle tecnologie che cambiano - allargando, potenziando e ristrutturando lo spazio di azione in cui irrompono - in modo rapidissimo. Tutto ciò per affermare, con grande convinzione, che le scuole – proprio all’avvio di questo anno scolastico – dovrebbero dedicare del tempo per pensare a questo mondo tecnologico, per fare delle scelte forti, in grado di guidare tutta l’offerta formativa. E, invece, tutti gli incontri collegiali – ahimè – sono destinati a deliberare decisioni già scontate, a implementare disposizioni normative ed amministrative che, peraltro, durante l’estate proliferano.
Ma la collegialità – che quest’anno ha compiuto cinquant’anni – è nata dalla cultura della partecipazione emersa con forza negli anni ’70 con le contestazioni studentesche, anche se ha innestato queste sue fondamenta nell’autonomia scolastica venticinque anni dopo. Da questo momento, ad ogni istituto scolastico autonomo viene assegnato un compito fondativo: disegnare il proprio quadro identitario, “espresso dai principali documenti che lo descrivono: Piano Triennale dell’Offerta Formativa, Rapporto di Auto-valutazione, Piano di Miglioramento. Andrebbe aggiunto anche il Programma Annuale che pur nel tecnicismo di un linguaggio specialistico, riassume tuttavia lo scheletro del cosa-voglio-fare con le carte che ho in mano”, come giustamente espresso da Renato Candia in questo numero della rivista. L’autore continua così il suo discorso: “… la triade PTOF/RAV/PdM, condividendo un minimo comune denominatore caratterizzato da dinamiche di sistematiche e necessarie verifiche e rimodulazioni periodiche, rende bene conto di quella ‘realtà costruita inter-personalmente che (…) rende possibili forme di azione condivisa’ di cui parla Alvesson. Gli attori che com-partecipano al progetto educativo della scuola devono poterne condividere significato, senso e contenuti. Le giornate che precedono a settembre l’avvio di ogni anno scolastico potrebbero essere efficacemente dedicate ad una formazione-ricerca capace di dare competenza reale a questi stessi attori su questi tre strumenti fondamentali,” sfuggendo al “rischio di dover dare priorità alla soluzione di urgenze occasionali e contingenti piuttosto che dipanare il filo di una propria coerente e motivata narrazione. Una visione narrata, infatti, è tale quando produce azioni e non rimane chiusa negli archivi mentali del Dirigente, dei suoi collaboratori o, peggio ancora, negli armadi delle segreterie.”
Due libri sulla scuola e per la scuola, offerta estiva 30€
Gentilissimi Docenti e Dirigenti,
Vi proponiamo per le vostre vacanze estive la lettura di due testi a soli 30,00 euro anziché 51,00, utilissimi per comprendere le disfunzioni del mondo della scuola e possibili correttivi che possono essere apportati per migliorane il funzionamento
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L'offerta è valida fino al 30 settembre 2024.
I due libri in omaggio sono:
EDITORIALE FARE L'INSEGNANTE N. 6 LUGLIO 2024
Professionalità docente: il passato e il presente. E il futuro?
Editoriale di Ivana Summa
Parlando della professionalità docente, ci si trova di fronte ad aporie insuperabili, tanto da bloccare i discorsi e le azioni su posizioni statiche: i docenti debbono insegnare in modo tradizionale versus i docenti debbono insegnare in modo nuovo. A quanto pare, la selezione e il reclutamento del personale docente – operazioni ministeriali sempre in atto tra concorsi, ricorsi, graduatorie, sanatorie – guarda al passato, ad un insegnante che sa le discipline, spruzzate da qualche conoscenza didattica, psicologica e valutativa, selezionati con i test e qualche lezione simulata. Così si aggrava il problema della scuola italiana perché, per come è organizzato il sistema scolastico italiano, la qualità dell’offerta formativa delle singole scuole dipende per la gran parte dalla qualità degli insegnanti. Certo, incidono lo stato giuridico dei docenti, l’eccessiva mobilità e precarietà, la capacità delle singole scuole di avvalersi delle opportunità offerte dall’autonomia scolastica e di lavorare insieme ai territori, alle loro istituzioni e alle loro opportunità, ma il cuore del problema si può sintetizzare in una domanda: quale insegnante per quale scuola?
Se assumiamo il cambiamento come la caratteristica principale delle società umane ‒ cambiamento basato sull’evoluzione che si verifica nell’interazione costante, sistematica ed universale tra l’uomo e l’ambiente – possiamo agevolmente affermare che l’umanità, in tutti gli angoli del nostro pianeta, ha sempre dovuto fare i conti con le continue trasformazioni; quasi paradossalmente, il cambiamento è la predominante variabile sociale stabile, inevitabile, vitale perché creata dalla stessa umanità. Certamente, le fonti di cambiamento sono molteplici e di diversa natura e portata, ma le più straordinarie sono sempre state quelle di natura tecnologica, dalla prima freccia, ruota, costruzione di abitazioni, all’Intelligenza Artificiale, oggi.
FARE L'INSEGNANTE N. 6 LUGLIO 2024
EDITORIALE Ivana Summa
Professionalità docente: il passato e il presente. E il futuro?
Parlando della professionalità docente, ci si trova di fronte ad aporie insuperabili, tanto da bloccare i discorsi e le azioni su posizioni statiche: i docenti debbono insegnare in modo tradizionale versus i docenti debbono insegnare in modo nuovo. A quanto pare, la selezione e il reclutamento del personale docente - operazioni ministeriali sempre in atto tra concorsi, ricorsi, graduatorie, sanatorie - guarda al passato, ad un insegnante che sa le discipline, spruzzate da qualche conoscenza didattica, psicologica e valutativa, selezionati con i test e qualche lezione simulata.
TEMI E PROBLEMI DI SCUOLA: l’attualità
Educare all'Intelligenza Artificiale Lorenzo Pelagalli
È proprio vero che i giovani non hanno più voglia di lavorare? Fiorenzo Ferrari
Comunità Educante: la funzione educativa delle imprese Maria Grazia Accorsi
TEMI E PROBLEMI DI SCUOLA: riflessioni
LA SCUOLA E I SUOI SCARTI Disagi, disfunzioni,insuccessi: le malattie della scuola
Una nuova uscita edita da Euroedizioni e scritta e curata da Mario Maviglia e Laura Bertocchi:
LA SCUOLA E I SUOI SCARTI
Disagi, disfunzioni,insuccessi: le malattie della scuola
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Quando si parla di "malattie" della scuola, viene subito in mente, per restare allametafora medica, quanto scrivevano i ragazzi di Don Milani che, a proposito degli studenti che si perdevano, paragonavano la scuola a "un ospedale che cura i sani e respinge i malati." In questo testo le ragazze e i ragazzi persi sono gli "scarti" della scuola, coloro che vengono messi da parte (o che si mettono da parte) in quanto non conformi agli standard previsti e incapaci di esibire adeguate capacità e competenze. La fenomenologia degli scarti è alquanto varia: si va da chi letteralmente abbandona la scuola (magari per fare altro), a chi l'abbandona senza fare altro (i cosiddetti NEET); da chi la frequenta in modo irregolare, a chi pur frequentandola non ottiene risultati significativi; da chi è ripetente, a chi ha difficoltà ad apprendere; da chi attraversa gli anni scolastici senza molto interesse, a chi vive l'esperienza della scuola come atto dovuto in quanto obbligato per legge.
Quella degli studenti è la categoria più delicata e preoccupante di scarti in quanto la scuola è per gli studenti e se non si riesce a tenerli dentro l'impresa educativa in modo adeguato evidentemente trova conferma la metafora dell'ospedale che cura i sani e respinge i malati... Ma non tutto può essere imputabile alla scuola.
Corso prova scritta concorso dirigenti scolastici
La Casa Editrice EUROEDIZIONI TORINO, in collaborazione con il CIDI di Bologna organizza un corso di preparazione finalizzato al superamento della prova scritta concorso dirigenti scolastici.
Il corso avrà inizio il 10 Giugno 2024 alle ore 17. La partecipazione al primo webinar è GRATUITA ! Nel corso del webinar sarà spiegata la modalità organizzativa del corso e la metodologia per affrontare i quesiti a risposta aperta.
Per partecipare al primo incontro è necessaria soltanto l'iscrizione che si può effettuare inviando a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. i propri dati (nome, cognome e indirizzo completo). A coloro che effettueranno l'iscrizione sarà inviato il link di collegamento al webinar.
Il costo del corso è di 200,00 €
L'obiettivo è quello di far acquisire la tecnica di risposta ai quesiti a risposta aperta.
EDITORIALE FARE L'INSEGNANTE N. 5 MAGGIO 2024
L’educazione linguistica, una sfida per lo sviluppo del nostro paese
Editoriale di Ivana Summa
Vogliamo dedicare questo editoriale alla questione dell’educazione linguistica nel nostro paese che oggi, più correttamente, si riferisce anche alle lingue straniere e ai linguaggi non verbali. Perché riteniamo di grande rilevanza ed urgenza protagonista questa esigenza formativa? Scrivere, leggere, pensare, ragionare ed essere cittadini nell’era digitale sono azioni immateriali che, oggi, richiedono competenze di alto livello. Parlare e scrivere sembra- ai tempi dei social media - molto facile e, infatti, tutti lo fanno con grande leggerezza; in realtà, coloro che parlano una determinata lingua dovrebbero avere anche una competenza metalinguistica, poiché la lingua, proprio perché si usa soprattutto per comunicare nelle più svariate situazioni quotidiane, deve essere efficace e non generare pericolose ambiguità. Eppure, la chiave di lettura privilegiata della linguistica e, soprattutto, dell’insegnamento della lingua è - ancora e paradossalmente - la dimensione astratta e decontestualizzata, e non la padronanza concreta del linguaggio in un determinato contesto storico, sociale, economico e culturale. La comunicazione linguistica non ben padroneggiata non raggiunge i propri obiettivi, soprattutto quando si comunica in modo asimmetrico, come succede fra parlanti naif e professionisti della parola. Questi ultimi, infatti, sono in grado di esercitare un potere pericoloso perché in grado di cambiare la realtà, narrandola in modo persuasivo anche quando è completamente inventata. Tra chi padroneggia la lingua e crede, sbagliando, di avere competenze linguistiche si crea una asimmetria di potere che traccia solchi molto profondi di ineguaglianza sociale.
FARE L'INSEGNANTE N. 5 MAGGIO 2024
EDITORIALE Ivana Summa
L’educazione linguistica, una sfida per lo sviluppo del nostro paese
Vogliamo dedicare questo editoriale alla questione dell’educazione linguistica nel nostro paese che oggi, più correttamente, si riferisce anche alle lingue straniere e ai linguaggi non verbali. Perché riteniamo di grande rilevanza ed urgenza protagonista questa esigenza formativa?
TEMI E PROBLEMI DI SCUOLA: l’attualità
Educare all’Intelligenza Artificiale Lorenzo Pelagalli
Riforma dell’Educazione Linguistica in Italia: una Visione Trasformativa Bruno L. Castrovinci
La scuola che promuove la salute Pirkia Schilkraut
L’educazione linguistica: una sfida Silvia Minardi
RASSEGNE SPECIALI
In occasione degli esami nel primo e nel secondo ciclo d'istruzione e delle valutazioni degli studenti di fine anno scolastico abbiamo predisposto le seguenti tre guide normative aggiornate e coordinate che possono rappresentare strumenti utili per le operazioni di fine anno scolastico:
・ Guida pratica operativa all'esame di stato nella scuola secondaria di primo grado per l’anno scolastico 2023/2024.
・ Guida pratica agli esami di stato nel secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2023/2024.
・ Guida alla valutazione finale nel primo e secondo ciclo per l’anno scolastico 2023/2024.
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Guida pratica agli Esami di Stato nel secondo ciclo di istruzione (maturità) per l’anno scolastico 2023/2024
1. I candidati
1.1. Generalità
1.2. I Candidati interni
1.2.1. L’ammissione
1.2.2. PCTO (Alternanza Scuola-Lavoro) e Invalsi nell’Esame di Stato
1.2.3. La validità dell’anno scolastico
1.2.4. Le Sedi di esame
1.2.5. La presentazione delle domande