Logica, previsione, metacognizione: il gioco degli scacchi

di Rosanna Rinaldi

Personalmente sono una praticante non assidua del gioco degli scacchi, al quale perciò non ho dedicato studi particolari per acquisire una competenza rilevante. Sempre però ho coltivato la convinzione che esso sia proponibile agli alunni della scuola primaria per la sua alto valore formativo.

Ho pertanto inserito tale gioco nella mia attività didattica da ormai tre cicli, con avvio della pratica dello stesso dall’anno scolastico 2006-2007. Nelle prime due classi coinvolte l’inizio è avvenuto dalla terza. Con l’attuale (ora quarta), per il motivo che più avanti espliciterò, l’avvio è avvenuto dalla seconda. Il gioco degli scacchi non è stato accostato e praticato come attività estemporanea e occasionale, essendo stati in ogni occasione messi a punto e realizzati specifici progetti, inseriti nell’attuale PTOF. Avrei potuto gestire personalmente e direttamente tale attività: ho preferito però avvalermi della collaborazione tecnica di un esperto che interviene ormai da svariati anni a titolo gratuito.

 

   Leggi nella rivista n° 5 2018/2019 pag 26 ...    

 

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